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Quante ne abbiamo sentite e quante ne sentiamo giornalmente? Tanto per dirne alcune: la SEO è morta, le parole chiave vanno ripetute fino allo sfinimento, pagando sarai sul podio dei motori di ricerca, gli elefanti volano, il cielo è viola e la cioccolata non fa ingrassare.
Bl@bs ha raccolto per voi una serie di miti e leggende che si sono tramandati negli anni e che sembra essere giunto il momento di sfatare.
1- Se ripeti le parole chiave fino allo sfinimento, sarai premiato
Questa strategia poteva funzionare vent’anni fa, quando i motori di ricerca funzionavano basandosi sul conteggio o sul numero di parole contenute in una pagina. Oggi infatti i motori di ricerca svolgono un lavoro di “indicizzazione semantica”, basata cioè sul significato delle parole e sulla pertinenza della pagina con la ricerca effettuata dall’utente su internet. Ripetere le parole chiave non vi aiuterà nel posizionamento e anzi, è probabile che vi farà etichettare come “spam” e vi farà eliminare dai maggiori motori di ricerca.
2- La SEO è morta
Non fatevi prendere dal panico e non fatevi influenzare da chi afferma che è praticamente impossibile creare contenuti ottimizzati per i motori di ricerca. Niente di più falso. Semplicemente Google aggiorna continuamente il suo algoritmo e la difficoltà consiste nello stare al passo con quest’ultimo. La SEO è viva e vegeta ed è in continua evoluzione.
3- Ottimizza i contenuti… e il gioco è fatto
Ci sono poi quelli che affermano l’opposto di quanto detto sopra, ovvero che basta ottimizzare i contenuti per far sì che i motori di ricerca permettano di posizionarsi in alto. Anche qui, niente di più falso. Non basta solo ottimizzare i propri contenuti, bisogna curarne la popolarità online. Attività di Digital PR su aggregatori di notizie, forum, blog e siti affini non fanno altro che aumentare la popolarità della SEO e il traffico organico, favorendo una ranking più forte. Dunque, come dicevano i saggi e antichi latini: “in medio stat virtus”.
4- Fare tanti siti uguali ti farà trovare più facilmente
Anch’essa strategia che funzionava vent’anni fa. Erano molte le persone che creavano tanti siti sotto diversi domini e con differenze minime, con elenchi di parole chiave uguali in ciascun sito. La speranza era ovviamente quella che i motori di ricerca cedessero al fascino di questa sequenza di parole ripetuta fino allo sfinimento (vedi punto 1) e che ciò favorisse il posizionamento del proprio sito in vetta alle ricerche. Oggi i tempi sono cambiati e azioni di questo tipo hanno come unica conseguenza l’eliminazione del proprio sito dalle ricerche. Mi raccomando gente, fate un solo sito ma fatelo bene!
5- Basta comprare Adwords per stare sul podio
Chiudiamo con questa leggenda, forse una delle più diffuse. Motori di ricerca come Google, Yahoo, Bing e molti altri danno la possibilità di acquistare annunci pubblicitari ma, ci dispiace deludervi, ciò non viene sempre fatto in cambio di un migliore posizionamento. Per quello infatti, dovrete sempre sudare.
Io aggiungerei all’articolo anche la sovraottimizzazione degli heading h1-h2-h3-h4 e che i siti statici non ottengono un buon posizionamento.
Ciao Enrico, sono perfettamente d’accordo! L’ottimizzazione dovrebbe innanzitutto partire dal contenuto e da una maggiore attenzione alle ricerche dell’utente, piuttosto che fossilizzarsi su classici fattori on-page, che però non sono assolutamente da sottovalutare.